2.6.07

Vita e Morte

da Zallaq.org

Zallaq si ritrova a pensare sempre più spesso ai massimi sistemi che poi in soldoni vuol dire alla vita e alla morte ed al loro stretto connubio. Dove c'è qualcosa che nasce ivi c'è qualcos'altro che muore.

E si ritrova a constatare che sul mistero della vita e della morte l'umanità vi ha ricamato parecchio da millenni.

Non trovando l'umanità risposte convincenti ed avendo assoluta necessità di dare un senso alle cose al di là dell'apparenza si è trovata un mezzo formidabile per trovare delle risposte. Basta dire: devi crederci per fede, è verità rivelata, lo dice dio.

Ed in questo modo trovi la risposta a tutto, c'è un perché per ogni cosa poco importa che a queste risposte devi crederci per fede: la fede è la verità e la verità ci libera dalla schiavitù della menzogna. Semplice...quanto fasullo!

Poi scopri che esiste una verità cattolica, buddista, musulmana, confuciana...elenco lungo quanto la storia dell'umanità. Scopri che dei a cui in passato erano dedicati templi e sacrifici anche umani adesso non esistono più perché adesso sono menzogna.

Scopri che esistono centinaia di verità ed ognuno di essa è vera ed efficace e totalizzante perché chi vi crede lo fa per fede e la fede libera dalla schiavitù della menzogna. Come si fa a non capire una cosa così semplice, la verità è luce la luce è vita, la verità è la vita. La menzogna è la morte. E chi non ci crede non merità la luce.

Avete mai parlato con una persona che possiede la verità? E' raggiante felice, potrebbe anche morire, immolarsi per quella verità.

E per quella verità potrebbe anche uccidere perché chi non accetta la verità non è meritevole di stare al mondo.

Da qui sono nate tante guerre e in nome di dio e delle varie divinità e dei vari profeti tante vittime innocenti sono state immolate.

E quanti profitti sono stati realizzati in nome della fede, quante ricchezze e quanto potere!

Zallaq non ha nessuna fede. Quindi non possiede la verità.

Questo non vuol dire che non crede in niente che non ha morale o etica da seguire che non sia sensibile all'enorme differenza tra il bene ed il male augurandosi sempre che il primo alla fine vinca sul secondo. Che l'ipocrisia è una peste per l'uomo e che l'uomo sguazza in essa.

Zallaq crede nel prossimo, nell'amore tra gli uomini e che tutti gli uomini sono suoi fratelli. Solo che non lo fa per fede. Lo fa perché si sente parte di quest'universo e ne condivide l'esistenza nel breve arco della propria vita.

Dopo la vita Zallaq non sa cosa vi può essere. E chiede, con umiltà, se c'è qualcuno che lo sappia senza anteporre la fede.

Zallaq aspetta.

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